Il Declino delle Ferrovie italiane – Luigi M. D’Auria

Moretti

Mauro Moretti – AD Ferrovie dello stato

Torino – Sono diversi anni che i problemi per gli utenti, sulla rete ferroviaria italiana, sono ormai all’ordine del giorno. Treni cancellati, bus sostitutivi inesistenti, enormi ritardi hanno reso con il tempo i milioni di persone che viaggiano in treno sempre più insofferenti nei confronti di un sistema che, nonostante continui annunci di miglioramenti vari, stenta a decollare e, oserei dire, peggiora anno dopo anno e governo dopo governo.

A questo punto, qualcuno potrebbe obbiettare che negli anni sono state realizzate numerose ferrovie che permettono lo scorrimento di treni veloci. Il servizio è in genere migliorato e i giornali tendono ad ingigantire i ritardi soltanto per vendere qualche pezzo di carta in più o, nel nostro caso, ottenere qualche apprezzamento in più da tutti coloro che ci leggono on-line. Bene, purtroppo devo rispondere a questi lettori che se la costruzione di una rete ferroviaria ad alta velocità rappresenta un effettivo passo in avanti per le ferrovie italiane, alcune linee ferroviarie molto importanti, come quella Adriatica, possiedono in alcuni tratti un solo binario e che durante le giornate di sciopero la nostra rete ferroviaria locale diventa un far west (vedi articolo “Storia di ordinario Declino” del nostro caporedattore). Potrei inoltre aggiungere che, in pratica, sono scomparse moltissime ferrovie locali, importanti per molte persone soprattutto nel Sud e che non esiste alcun collegamento diretto tra la Puglia e Roma. Un viaggio in treno da Torino a Siracusa dura oggi trentaquattro ore, mentre negli anni Sessanta la “Freccia dell’Etna” impegnava diciannove ore per compiere un tragitto che per quei tempi era quasi infinito. Questi sono solo alcuni esempi di come, nonostante i treni ad alta velocità Frecciarossa, il rapporto dell’Unione Europea che ci indica agli ultimi posti nello sviluppo della rete ferroviaria non sia frutto della fantasia di qualche funzionario.
Le uniche novità di rilievo arrivano sul fronte delle ferrovie private. Ad esempio il treno della NTV Italo è uno dei più veloci d’Europa e l’azienda guidata da Luca Corsero di Montezemolo ha appena aperto un nuovo collegamento sulla direttrice Adriatica che collega Torino ad Ancona passando per Milano, Bologna, Rimini e Pesaro. Sul fronte delle ferrovie locali l’abruzzese Ferrovie Sangritana ha finalmente deciso di ristrutturare la storica linea Lanciano-Castel di Sangro, la cui assenza aveva fatto sprofondare in una crisi ancora più profonda le poche industrie presenti sul territorio.
Mi sembra, inoltre, doveroso ricordare che il noto giornale pugliese “La Gazzetta del Mezzogiorno” si stia battendo per la realizzazione di un collegamento ad alta velocità tra le principali città della Puglia e Roma. Vista l’assenza di risposte da parte delle Ferrovie dello Stato, la Gazzetta ha deciso di acquistare un treno con cui installare in proprio il collegamento, creando una nuova compagnia Ferroviaria. Oltre a sposare a pieno questa campagna, mi permetto di dire che, se non vogliamo che in Italia qualità nel servizio ferroviario sia sinonimo soltanto di compagnia privata, Ferrovie dello Stato deve limitare i proclami e agire concretamente, possibilmente in fretta.
Luigi M. D’Auria

One comment

  1. stefano della nina scrive:

    Ciao Luigi, condivido pienamente il tuo pensiero: per servire circa 100.000 passeggeri che utilizzano i Frecciarossa, sono stati penalizzati 3.000.000 di cittadini (molti tra loro pendolari per lavoro) che prendono i treni locali (sporchi, trasandati, non degni di un paese civile). E’ conseguenza di scelte poco lungimiranti da parte della nostra poco credibile classe dirigente in materia di trasporti! (e non soltanto in quella!).

    Vi auguro una buona giornata (a te e a Donato)

    Saluti da Stefano

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